I primi acquisti. La classe di disegno

24 Gennaio 2019

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Uno dei primi acquisti per il centro PUSS è stato il materiale da disegno. Mi sono trovata di fronte  al negozio per un caso fortuito. Il materiale da disegno era sì nella lista, ma la priorità quel giorno era un’altra. Seguivo le indicazioni di google maps per trovare un negozio che vendesse oli essenziali. I bambini sono molto affettuosi  qui a PUSS, e più lo sono più aumenta il rischio di diffusione dei pidocchi. Il tea tree oil, l’olio di neem e di lavanda sono ottimi repellenti. Li ho usati efficacemente quando ero a Kolkata/Calcutta con i bimbi di Madre Teresa. Volevo fare scorta.
Ma il taxista, per errore di google maps, mi lascia di fronte ad un negozio di cancelleria per la scuola. Certamente un segno. Il paradiso per me. Ed anche per il proprietario del negozio perché, dopo aver passato un tempo infinito a cercare e scegliere articoli estrapolandoli dal caos e dalla polvere  indiana, sono uscita dal negozio con due borse belle cariche di materiale da disegno e colori.

I primi acquisti

Ogni pomeriggio distribuisco carta, matite colorate, acquerelli, pastelli ad olio. Mi piace vedere i bimbi al lavoro. Mi piace vedere le differenze espressive. E mi stupisco nel vedere quanto sono bravi!! Quanto sono creativi.  Un po’ meno divertente è quando non smettono di chiamarmi per mostrarmi il risultato del loro disegno. “Sister, sister, sister, sister, sister…”. Continue richieste di approvazione alle quali non posso rimanere indifferente, ma rispondere con grazia e vera attenzione. A volte mi interpellano per chiedere consiglio su quali colori utilizzare per portarlo a termine.
– Un po’ più di viola. Aggiungerei del verde. Dietro questa palma ci vedo un bel sole rosso.


Fra gli acquisti c’era un grande rotolo di bi-adesivo, e così abbiamo iniziato a ricoprire le colonne della sala da disegno. Ho voluto fortemente la sala da disegno. E per fortuna la Segretaria del Centro mi ha assecondata con partecipazione inviandomi alcune panche, che potessero circoscrivere la zona, così da prendere forma ed esistere concretamente nella testa dei bambini; ma anche sollevare da terra i bimbi, che nelle giornate invernali sentivano freddo a contatto col freddo marmo.


Ogni cosa che facciamo porta allegria ed entusiasmo.
Come quando abbiamo preparato la scritta per la sala da disegno. Ogni bambino ha colorato una lettera. Il risultato è un’insegna piena di colore e di gioia.

Ricordo che un giorno c’è stata una lite, se così si può chiamare, fra me ed Alekha. Avevo introdotto l’utilizzo degli acquerelli. I bimbi erano eccitati, soprattutto lui. Ci conoscevamo da una decina di giorni. Alekha è un bimbo di sei anni (credo), molto vivace, a tratti impossibile da gestire. Ma ha un potenziale nella sua curiosità, nella sua creatività e nella sua intelligenza. Istintivo, proattivo, molto perspicace. Qualche volta è buffo perché un po’ maldestro; passarci del tempo insieme è uno spasso. Il giorno in cui ho introdotto gli acquerelli sapevo che sarebbe stato impegnativo gestire l’entusiasmo di tutti i bimbi. Alekha è partito in quarta, usando gli acquerelli come fossero stati tempere. Ingrassando il pennello nella tavolozza colorata, come se non ci fosse un domani. Ho cercato di spiegargli più e più volte che così facendo in breve avrebbe finito la confezione di acquerelli. Ma non c’era verso. Alekha era colto da una frenesia per il colore, da un bisogno di spennellare il colore più saturo del mondo. Ma così facendo stava destando anche lo scontento dei suoi compagni di tavolo, che si sentivano deprivati di qualcosa anche loro.
Quando i primi acquerelli hanno cominciato ad esaurirsi, quando il colore ha dato spazio alla plastica bianca della confezione, allora l’ira dei bimbi si è scatenata ed io ho dovuto fermare Alekha. Così, preso dall’ira, offeso per essere stato interrotto, per avergli negato quel passatempo così piacevole, Alekha ha iniziato a togliere tutti i suoi disegni dalle colonne. Quei disegni che per giorni aveva orgogliosamente attaccato alle pareti ora voleva raccoglierli tutti e buttarli dalla finestra. Piangeva, arrabbiato. Apriva la finestra guardandomi. Sfidandomi. Dopo un po’ di crisi sono riuscita a convincerlo che i suoi disegni sono bellissimi, il che è vero, e che sarebbe stato un gran peccato per lui e per tutti noi se li avesse buttati. Ma soprattutto che quel gesto avrebbe danneggiato se stesso più di ogni altro.
Quelle colonne senza i suoi disegni erano mezze vuote. Mancava la luce della sua meravigliosa creatività. Nel tempo la sua avidità per gli acquerelli si è calmata. Forse Alekha ha capito che questo materiale è durevole, che non è lì per un giorno solo.

Sempre a proposito dei disegni fissati alle pareti delle colonne, una mattina mi dirigo verso la classe di disegno e vedo che numerosissimi disegni mancano, le colonne sono quasi vuote.
Penso ad un atto vandalico. Con la presenza di tanti bambini può succedere.
Invece scopro che molti di loro avevano raccolto i disegni eseguiti nei pomeriggi precedenti per mostrarli ai maestri della scuola. Sono andati a riscuotere la loro dose di gratificazione. Ben fatto.

Grazie mille per essere con me  ❤
Be K-IND, ci vediamo a Bhubaneswar!

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